sabato 2 aprile 2011

Lavorare all'estero. Requisiti minimi per chi vuole lavorare nel settore IT

La domanda che spesso si fanno le persone che sognano di andare a lavorare all’estero, e’ quanto sia realmente probabile trovare un posto di lavoro, una volta imbarcati nell'impresa.



Chiedendolo ad Elvis Ciotti, che lavora come Senior Web Developer e Team Leader a Londra, risponde che se una persona ha un laurea, l’importanza di quest’ultima dipende dal tipo di lavoro a cui si candida, se rilevante o meno per la società che vuole assumere e, ovviamente, se gli altri candidati concorrenti siano o meno laureati.

Antonio Di Matteo racconta che quando si mosse per la prima volta a Dublino non aveva ancora nessuna esperienza lavorativa, eccetto per quei dieci mesi di contratto all'Università. Nonostante ciò, aveva comunque ottenuto ben due certificazioni Sun Microsystem (note ora come Oracle), la Sun Certified Java Programmer 1.5 e la Sun Certified Business Developer 1.5. Difatti, spiega Antonio, in fase di colloquio le certificazioni a volte vengono considerate sia come valore aggiunto che come testimonianza della voglia di apprendere, migliorarsi e confrontarsi.

A questo punto e’ lecito chiedersi se sia sufficiente avere una laurea per poter aspirare a lavorare all’estero, oppure bisogna ottenere qualche tipo di certificazione per garantire la proprio candidatura.

Antonio spiega che se non si ha alcuna esperienza lavorativa ma si è laureati, una certificazione a quel punto può rappresentare un vantaggio, un'attestazione delle proprie capacità e di non partire da zero in un determinato settore.

Claudio Cherubino, developer programs engineer presso Google, spiega che molti ragazzi entrano a far parte di questa grande società subito dopo la laurea e per la maggior parte di essi il percorso più comune e' un internship (pagato), seguito da un contratto di assunzione. Ovviamente per un italiano il requisito aggiuntivo, oltre ad un curriculum universitario brillante, e' l'ottima conoscenza dell'inglese.

Inoltre, sottolinea Claudio, si deve tenere a mente che ogni anno le università di tutta Europa sfornano migliaia di neolaureati con un brillante curriculum, quindi e' sempre importante avere quel qualcosa in più che permette di emergere dal mucchio, come la partecipazione a qualche progetto open-source o il fatto di gestire un blog ricco di contenuti interessanti.

Ma allora una persona, laureata o meno e senza esperienza alcuna, può contare fedelmente su di una certificazione?

In questo caso Antonio non rassicura del tutto poiché, spiega, le certificazioni dipendono molto dall'azienda che assume e da chi assume all'interno dell'azienda, nel senso che se si conosce una determinata certificazione, il suo livello di difficoltà, la sua "fama", allora magari la si può apprezzare ed avere un giudizio sul candidato, altrimenti resta una voce sul curriculum che sì, può aumentare le possibilità di assunzione, ma magari non pesa quanto dovrebbe.

Elvis dichiara invece che lui non assumerebbe mai uno sviluppatore senza laurea poiché anche avendo magari accumulato tanti anni di esperienza, all’atto pratico dimostrano delle lacune che una persona laureata non mostrerebbe mai. Mentre, da laureato, rivendica il fatto che ci sono molti brillanti giovani che sanno essere più capaci dei loro non laureati colleghi e che, in fase di colloquio, dimostrano più facilmente di altri le loro qualità.

Alcuni si chiedono se ci siano delle possibilità di riuscita sia per chi e’ neo-laureato, sia per chi può solo contare sulla propria esperienza, ad esempio di almeno 2 anni.

Andrea di Muzio, che lavora come software project manager a Sophia Antipolis in Francia, dichiara che in entrambi i casi ci sono buone possibilità. Per un neo-laureato comunque la cosa migliore è passare per una società di servizio che in genere riesce a piazzare dei profili junior molto alla svelta. Mentre, per una persona con esperienza ma non laureata, la cosa migliore è cercare un'azienda che operi nel suo settore, magari non concentrando la ricerca su di un’unica località specifica, bensì espandendo la ricerca per tutto il resto d’Europa, aumentando cosi’ le probabilità di successo.

Mentre a Google, risponde Claudio, si tiene particolarmente in considerazione il titolo di studio. Quindi essere assunti senza la laurea e' sicuramente più difficile, ma non impossibile. Ovviamente, spiega, il curriculum presentato deve essere tale da compensare la mancanza del titolo di studio, altrimenti la bocciatura e' quasi certa.

Un’altra domanda frequente e’: che tipo di concorrenza ci si può imbattere una volta all’estero. Per esempio: tra una persona laureata con il massimo dei voti ma italiana (o comunque straniera a livello linguistico), ed una locale, non per forza laureata con il massimo.

Antonio presenta due aspetti importanti che potrebbero mettere un candidato locale davanti ad uno straniero: la padronanza della lingua; la coscienza del fatto che un locale tende ad essere più affidabile, e quindi meno incline al riallocamento. Ovviamente, tende a precisare, dipende molto dal paese ospitante. In Italia queste due cose sarebbero fondamentali, uno straniero non verrebbe mai assunto se non parlasse l'Italiano e probabilmente gli si preferirebbe sempre un italiano; invece altrove c'è più flessibilità e ad ogni modo ci vuole anche più sforzo nell'ottenere il posto. Bisogna sapersi vendere al colloquio, dimostrare di aver voglia, di voler rimanere in quel paese (anche mentendo), di voler migliorare la lingua ad ogni costo, dichiarando di essersi iscritti da subito ad un corso di lingua.

A questo punto si chiede che possibilità può avere una persona che non sia laureata e che non abbia esperienza alcuna.

Purtroppo Elvis risponde seccamente che lui stesso a Londra non ci verrebbe, scoraggiando le persone dall’impresa. Nonostante siano in tante le persone senza alcuna qualifica che tentano di venire a Londra per cercare fortuna, si devono purtroppo scontrare con la troppa concorrenza per un buon posto di lavoro.

Antonio aggiunge con ottimismo che non bisogna scoraggiare le persone comunque dal provare l’esperienza. Racconta che a Dublino aveva colleghi italiani senza laurea ma con esperienza di lavoro, e che vennero assunti dando modo di dimostrare le loro grandi capacita’. Ma tende comunque a sottolineare che una laurea in tutti i casi è un filtro, e che ovviamente diminuiscono le probabilità di ottenere un posto di lavoro all’estero, ma non ad arrivare alla completa esclusione. L'importante, e' avere una forte conoscenza linguistica.

Grazie a tutti.

11 commenti:

Unknown ha detto...

Mah...
la mia esperienza da laureato e con due buoni anni di esperienza alle spalle, è che al momento sembra un'operazione molto difficile farsi assumere "a distanza": ho avuto tantissimi contatti da recruiters inglesi, ma nessuna possibilità di entrare in contatto con il cliente finale (per stabilire, magari, un'intervista telefonica/skype ed un successivo face-to-face).

Anche da Sophia-Antipolis (Francia) ci son stati dei contatti (sempre recruiters) che sembravano dovessero portare a qualcosa di buono, ma anche su quel fronte tutto tace :-/

A questo, o continuo dall'Italia, o mollo l'attuale lavoro e parto alla cieca...

Unknown ha detto...

Grazie mille a te!!!

Elvis ha detto...

grazie per l'articolo Stefano.

volevo solo chiarire l'ultima parte onde evitare di scoraggiare potenziali emigranti.

Il livello di concorrenza a Londra dopo la crisi e' altissimo, ci provano in tantissimi ad entrare. Se non avete tutte le carte in regola (laurea, esperienza, lingua, e anche tenacia, determinazione, apertura mentale), avrete molte meno possibilita' di successo.

Valutate anche altre alternative fuori dall'Italia, non solo Londra.

Se pensate che in Italia non ci sia futuro per voi, informatevi bene e se non avete troppo da perdere in Italia, PROVATECI. Se se vi va male almeno avrete avuto un'esperienza e non avrete piu' rimpianti

Unknown ha detto...

Ciao Stefano

mi sembra quindi di capire che chi non ha la laurea non ha moltissime speranze, anche se possiede diversi anni di esperienza ed eventualmente certificazioni varie.

O mi sbaglio?

Unknown ha detto...

Ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.italiansinfuga.com/2011/03/03/i-primi-tempi-in-australia-con-il-visto-vacanza-lavoro/

Da una mia recentemente intervista su di lui ti anticipo cosa mi ha detto:

"...Qua l'esperienza conta più del titolo di studio!"

Unknown ha detto...

Ciao Stefano,

si ho letto. Dice anche di possedere una laurea, anche se precisa che questa non è legata al mondo IT. Ma la possiede.
Leggendo i vari annunci di lavoro australiani, specialmente nel campo Networking, ho visto che viene richiesta l'esperienza e le relative certificazioni, ma sono veramente pochissimi gli annunci dove viene richiesta anche la laurea.
Non so se la devo considerare un pre-requisito, magari sotto inteso, oppure quando non c'è significa che non è richiesta.

e a londra? come funziona?

Grazie.

Ciao,

Marco

Unknown ha detto...

Non esistono pre requisiti sotto intesi! Anche perche' si cerca sempre di scremare la selezione.

Per quanto riguarda Londra, devi cercare tu il tuo profilo! Prova a vedere sui vari siti che consiglio.

Anonimo ha detto...

La quasi totalità di annunci nel settore IT richiedono laurea o esperienza lavorativa equipollente, e parliamo di grandi nomi (Red Hat, Google ecc). La mia esperienza in Italia suggerisce lo stesso (sempre grossi nomi, multinazionali).
Detto questo, la concorrenza su Londra la vedo effettivamente molto aggressiva, inoltre come qualità e costo della vita non la vedo una scelta vantaggiosa..

Shinebox ha detto...

Beh ragazzi, devo dire che io non ho una laurea, ho mollato gli studi prima di completare.
Mi pesa come un macigno, perche' mi sento spesso inferiore, ma poi incontro persone laureate, con master ecc... che sono meno sveglie e meno intuitive di me, che per apprendere una cosa nuova impiegano molto piu' tempo. Negli uffici si incontra veramente di tutto!
Mi sono comunque fatta strada nel mondo dell'IT e dalle poche conoscenze informatiche universitarie che avevo con il tempo sono progredita (senza scendere a favori sessuali), ho accettato un incarico all'estero, conosco 4 lingue e quando ho inviato il mio CV ad una compagnia di Dublino sono stata contattata e nel giro di 10 giorni ho effettuato 2 colloqui telefonici e sono stata assunta.
A roma in 3 mesi non riuscivo a trovare nemmeno un lavoro come commessa!

Credo fortemente che non c'entri poi molto laurea/ non laurea, cv secondo gli standard (quali sono poi? Ogni HR punta su diverse caratteristiche) o no...sembra un po' tutto casuale.
Mio fratello per esempio ha lasciato il suo lavoro a tempo indeterminato per trasferirsi a Londra e cercare lavoro sul posto, visto che stando in Italia nessuno rispondeva ai suoi CV.
Fa il programmatore da 4 anni, quindi con le sue skills, pero' ha dovuto attendere 2 mesi prima di trovare il suo primo impiego a Londra. 2 mesi di colloqui e di sopravvivenza in una citta' nuova, senza avere un lavoro.

Se si e' motivati si pianificano i propri passi e si cerca in tutti i modi di realizzare i propri sogni.
E' anche facile scoraggiarsi...se si molla la propria citta' con le sue sicurezze per emigrare in un altro posto e non riuscire a trovare lavoro per mesi, con l'ansia di finire i soldi e non saper come andare avanti...

Bisogna sempre provare, mai lasciarsi scoraggiare dagli amici che ti dicono "ma dove vai, sei un pazzo" o dagli annunci di lavoro in cui e' richiesta la laurea. Tentare sempre di inviare il proprio CV, con una motivante lettera di presentazione. Chissa' che il vostro profilo non venga preso in considerazione!!

Un saluto a tutti!

Unknown ha detto...

Trovo che sia offensivo nei confronti delle persone pensare che una persona non laureata, di fronte a delle problematiche, ragioni in un modo meno "intelligente" di uno che ha la laurea in mano. Ho 22 anni, lavoro da 2 e mezzo nel settore informatico di programmazione e reti Cisco; leggere cose come quella espressa da Elvis mi fa venir voglia di rispondere male.
L'intelligenza non si studia sui libri, ignorante!

Unknown ha detto...

Caro Nicola, grazie per la risposta. Tuttavia non e' da incolpare Elvis, anche perche' aveva gia' chiarito questo punto in un precedente commento.

Quindi no, nulla di offensivo nell'aria, solo molta prudenza da parte nostra. Se punti ad un incarico di prestigio, l'ambiente anglosassone non chiede solo la tua laurea, ma in quale delle top 10 università del mondo ti sei laureato.

Quindi ti possiamo dire che molti di noi dell'IT trovano già le porte chiuse in quelle società di Trading dove gli stipendi si aggirano intorno ai £100k. Quindi non possiamo mirare al TOP, ma possiamo puntare ancora in alto. Il discorso si fa più complesso per chi non ha una laurea, ma riducendo le possibilità questo non significa affatto azzerare le tue possibilità.

PS: "L'intelligenza non si studia sui libri, ignorante!", ti consiglio caldamente di non usare di nuovo questa frase.