Lui si chiama Luca Panzarella ed è un imprenditore creativo esperto di UX, che gli piace viaggiare e scoprire qual è la differenza tra lui ed il resto del mondo.
Raccontaci la tua storia.
Sono nato a Palermo e a 22 anni mi sono trasferito a Roma dove ho cominciato a fare il web designer freelance. Roma non era la città giusta per la mia professione, ma allora non lo sapevo. Così nel giro un paio di anni, con lo scoppio di eventi e dei barcamp, ho cominciato a muovermi continuamente tra Milano, Bologna e Firenze. Sono una persona che si stufa presto, ecco perché dopo quattro anni, due master e una quarantina di progetti alle spalle avevo voglia di cambiare radicalmente. Così mi trasferii a Londra per sei mesi. Londra è una città unica per chi lavora nel settore IT. Migliaia di occasioni e una crescita professionale continua. Ti rende forte e sicuro. Sicuro al punto che volevo andare a vivere a San Francisco pur continuando ad avere clienti italiani e londinesi.
Cosa è un imprenditore creativo?
Prendi la testardaggine e i capricci di un creativo pubblicitario. Poi prendi la capacità analitica e d’investimento di un imprenditore. Ecco che ottieni un imprenditore creativo.
Parlaci del tuo blog.
Ogni lunedì su lucapanzarella.it/blog parlo a tutte le persone che vogliono cambiare perché credo sia la cosa su cui più ho fatto esperienza negli ultimi anni. Ho vissuto in quattro città, cambio continuamente case e clienti. Sono il perfetto precario, anche se forse non sono molto rappresentativo :)
Come gestisci i tuoi continui spostamenti?
Fondamentalmente la mia vita lavorativa non cambia. Continuo a lavorare per l’Italia e per Londra ma scelgo io il posto da dove lavoro. Il più grosso problema è gestire gli incontri e le scadenze. Lavorando con un fuso orario molto diverso rischi praticamente ogni giorno di ritardare le consegne. Se arriva un’urgenza durante la mattina italiana, mentre dall’altro lato dormi beato sotto le coperte, è un bel problema.
Come mai hai scelto proprio San Francisco?
Lavoro prevalentemente da casa, potevo quindi vivere potenzialmente ovunque nel mondo. Londra è divertente, ma il clima invernale mi rende triste. Lo so, è un mio limite :) ma se posso cerco di vivere in città con un bel clima. Quando il mio attuale socio mi ha coinvolto in un progetto che partiva proprio da lì, non ci ho pensato due volte: sogno americano, splendido clima, gente allegra e cambio del dollaro molto conveniente. Come potevo dire di no?
Come ti sei mosso per il visto?
Visto turistico per tre mesi, la cosa più semplice da richiedere. Si può però rimanere facilmente fino a sei mesi sempre col visto turistico o con quello business, purché dimostri di avere un legame in Italia: un’azienda, un contratto, una casa di proprietà.
Che possibilità ci sono di cambiare tipologia di visto?
All’inizio quando facevo incontri di business ero molto preoccupato per il visto turistico, non sapevo mai se e come prendere il discorso. Ma l’informalità americana è spesso spiazzante, così una volta mi sono trovato ad un colloquio di lavoro che ha dell’incredibile (ho raccontato l’esperienza qui). Non solo il datore di lavoro mi disse di una divisione della loro azienda che si occupava di gestire le pratiche per convertire il visto (o nel peggiore dei casi una volta tornato a casa mi avrebbero richiamato stavolta con un visto lavorativo), ma ho pure assistito a un’asta al rialzo per la mia paga oraria. In pratica mi consigliava di chiedere di più rispetto a quanto gli avevo appena detto. E mi disse anche il perché:
“le persone che lavorano per me devono essere contente. E più sarai pagato, più sarai contento.”
Non fa una piega.
Che consigli utili potresti dare per chi volesse seguire le tue orme?
Dare consigli è molto dura perché trasferirsi in una nuova città è un’esperienza unica ogni volta. Per questo cerco semplicemente di raccontare quello che mi succede. Poi sta al lettore prendere una decisione. Faccio un esempio: quando mi sono trasferito a Londra tutti mi consigliavano di non andare. Era il periodo della crisi, non avrei trovato lavoro. E invece è stato facilissimo. Sto cominciando a credere che la volontà personale è superiore a qualsiasi consiglio, forse persino alla realtà stessa. Se vuoi veramente che una cosa accada, accadrà.
Che giudizio daresti a San Francisco rispetto a Londra?
Sono due città completamente diverse. Se penso a Londra penso alle agenzie web, alla velocità e la potenza della città. San Francisco è invece la mecca delle startup, un posto dove vanno i visionari che vogliono cambiare il mondo. La città è piccola, comoda, ma anche meno veloce e divertente di Londra.
Torneresti in Italia?
Torno in Italia tutte le volte per una bella vacanza e, credo, farò così per molto tempo. So già che molti non saranno d’accordo, ma vedo gli italiani lamentosi, poco concreti e abituati ad aggirare i problemi anziché affrontarli. A tal proposito c’è un libro fantastico di Antonio Pascale intitolato “Qui dobbiamo fare qualcosa”, che consiglio a tutti di leggerlo. Una volta scoperto che posso costruirmi una vita tra mille culture diverse, una cultura come quella italiana mi respingerà sempre come una molla, a meno che non mi stancherò di viaggiare.
Se e quando arriverà quel giorno ti concederò volentieri una nuova intervista :)
Ringraziamo Luca ricordando di seguire il suo blog su www.lucapanzarella.it.
Sognate di essere dei location indipendent?
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